Scrivere climate fiction
Dall’ansia collettiva all’immaginazione radicale tra horror post-apocalittico e sci-fantasy
Come raccontare il cambiamento climatico creando storie dall’alto potenziale trasformativo?
Come dare forma narrativa alle paure e alle speranze sul futuro del pianeta e delle comunità che lo abitano?
Come riattivare la capacità di immaginazione radicale di lettrici e lettori?
IL PROGRAMMA
Questo corso si propone di fornire ai partecipanti i principi teorici e gli strumenti tecnici per approfondire e raccontare la crisi climatica utilizzando le forme dello sci-fantasy e dell’horror post-apocalittico.
L’obiettivo è sviluppare le strategie e le competenze narrative adeguate per creare storie di finzione che rendano concreta e tangibile l’urgenza climatica, riconfigurando l’immaginario collettivo e aprendo nuove prospettive di critica e trasformazione radicale dell’esistente.
A partire da una comprensione profonda di questi peculiari sottogeneri del fantastico e della letteratura speculativa, le lezioni offriranno un quadro completo sulle principali tecniche narrative impiegate da autrici e autori del settore, dalle modalità di worldbuilding alla caratterizzazione dei personaggi, dall’uso espressivo delle sequenze descrittive alla cura dello stile e dei registri linguistici. Il tutto corredato da esercitazioni pratiche e attività di scrittura guidata, individuale e di gruppo.
Perché un corso di questo tipo, adesso?
Perché oggi non è più possibile pensare di affrontare la questione climatica ricorrendo soltanto all’oggettività dei dati scientifici o alla retorica dei discorsi istituzionali. Quella in cui ci troviamo infatti è una crisi simbolica che paralizza nel profondo la nostra facoltà di immaginare un futuro diverso rispetto alle logiche del sistema attuale; una crisi che minando alla base il nostro immaginario comune sabota sul nascere qualsiasi forma di critica radicale, di resistenza condivisa o di progettualità alternativa.
Per questo è fondamentale – ora più che mai – imparare a raccontare storie che facciano breccia nell’immaginario collettivo e che rompano gli incantesimi delle narrazioni dominanti. Storie che riescano a tradurre le ansie e le paure di ciascuno di noi in possibilità, l’indifferenza in azioni concrete, il senso di arrendevolezza in desiderio e impegno collettivo.
A chi si rivolge?
Il corso è rivolto a chiunque voglia esplorare la scrittura come mezzo per sensibilizzare e riflettere sulla crisi climatica, che si tratti di autori emergenti, appassionati di narrativa o professionisti della comunicazione impegnati in ambiti di divulgazione ambientale.
E nello specifico:
- ad autrici e autori che desiderino raccontare la resistenza delle comunità, la perdita di biodiversità o l’impatto delle scelte politiche e industriali, e cercare risposte possibili attraverso la narrativa;
- a giornalisti e comunicatori, che vogliano ampliare le proprie competenze di storytelling militante;
- a studentesse e studenti interessati ad approfondire i temi della letteratura climatica;
- a volontari, attivisti e cittadini impegnati nella salvaguardia del territorio e nella valorizzazione di esperienze di cambiamento.
La partecipazione al corso non richiede particolari requisiti di partenza.
È possibile seguire le lezioni in differita?
Certamente, ogni lezione sarà videoregistrata e messa a disposizione dei partecipanti che non potranno essere presenti.
Quale metodo didattico verrà utilizzato?
Si adotterà un metodo didattico partecipativo, induttivo ed esperienziale, che alternerà sessioni di inquadramento frontale a laboratori, attività di gruppo e individuali.
È previsto un costante coinvolgimento dei partecipanti in ogni fase del percorso, dalla definizione del patto formativo ex-ante fino alla condivisione dei risultati conclusivi.
Dove si terrà?
Il corso si terrà online sulla piattaforma zoom di Scuola Capitale Sociale.
Si riceve un attestato di partecipazione?
Alla fine delle lezioni, per chi avrà portato a termine almeno 2/3 del percorso, sarà rilasciato un attestato di partecipazione contenente il numero di ore svolte, gli argomenti trattati, la firma del Presidente della Scuola.
MODULO 1
Giovedì 06 marzo (18.00 – 20.00)
Cos’è la climate fiction. Paradigmi filosofici, ecologici
e narrativi della nuova complessità
Il modulo si pone come obiettivo l’ottenimento di competenze base riguardanti la storia e i concetti della climate fiction. Si approfondirà l’uso di bibliografia extra-narrativa e dell’esperienza vissuta. A tal fine, esamineremo alcune delle principali tecniche di visualizzazione, applicandole al campo della fiction climatica.
· Cos’è davvero il riscaldamento globale? Quali i modelli
di sviluppo, le implicazioni filosofiche, gli effetti concreti?
· In che modo la climate fiction racconta il riscaldamento
globale? Quali sono le sue caratteristiche fondamentali
e i suoi principali autori?
· Quali sono le tecniche basilari che possiamo impiegare per
comprendere, visualizzare e narrare il cambiamento climatico?
· Analisi delle opere: Qualcosa, là fuori di Bruno Arpaia,
Anna di Niccolò Ammaniti e Tempo Variabile di Jenny Offill.
· Prima etivity: “Epifanie del collasso”.
Esercitazione di scrittura individuale.
MODULO 2
Giovedì 13 marzo (18.00 – 20.00)
Mondi fantastici in decadimento. Climate fantasy:
il worldbuilding e l’incontro con l’alterità radicale
Il modulo si concentra sulle principali tecniche di worldbuilding e, in particolare, sulla costruzione di mondi in decadimento. Impiegheremo il fantasy come dispositivo di elaborazione di simulazioni, imparando a costituire catene ecologiche complesse.
· Quali sono i principali paradigmi del climate fantasy?
In che modo l’immaginario fantasy si presta a una
interpretazione radicale del cambiamento climatico?
Selezione di temi, testi e autori.
· In che modo le tecniche di worldbuilding possono aiutarci
a isolare, analizzare e affrontare i vari aspetti
del climate change?
· I modelli di sopravvivenza e resistenza climatica
presentati nel Ciclo della terra spezzata di N.K. Jemisin
e in quello di Dune di Frank Herbert.
· Seconda etivity: “Costruire simulazioni”.
Esercizio di worldbuilding
MODULO 3
Giovedì 20 marzo (18.00 – 20.00)
Non far spegnere la fiamma. Orrori antropici
e terrori soprannaturali nel climate horror
In questo modulo percorreremo i sentieri dell’horror climatico ed ecologico, un genere ancora “a venire” ma del quale si riescono a intuire già le tracce. Utilizzeremo i paradigmi dell’orrore e del terrore per apprendere come si assembla una creatura o un’entità non umana capace di restituire tutta l’angoscia del collasso climatico.
· In che modo il climate horror può rappresentare una
delle più proficue chiavi di lettura del riscaldamento globale
e dei suoi effetti sociali, psicologici ed esistenziali?
· Quali sono le principali strategie per creare mondi,
storie e personaggi in grado di incarnare, esprimere e
trasmettere l’orrore del climate change?
· A partire dall’ormai classico The Road di Cormac McCarthy,
ci estenderemo all’orrore atmosferico di Floating Dragon
di Peter Straub e alla Trilogia dell’Area X di Vandermeer.
· Terza etivity: Lore. Elaborare un pitch.
MODULO 4
Giovedì 27 marzo (18.00 – 20.00)
Praise the sun. Solarpunk e Salvagepunk:
stategie antifragili per il futuro
Analizzeremo le principali caratteristiche di due generi altamente politicizzati, tentando di comprendere come saperi, desideri e aspettative siano in grado di orientare la scrittura e influenzare settori pratici quali l’architettura, il design e l’ingegneria.
· In che modo il solarpunk è stato in grado di rappresentare e
persino anticipare la transizione ecologica? Quali sono le
possibilità tecnologiche e politiche ravvisate dal genere?
· Come sopravvivere alla discarica globale?
Può il salvagepunk rappresentare il modello
più realistico di adattamento climatico?
· Analisi dei testi: Solarpunk: design ed estetica
postindustriale di Eirc Hunting e l’antologia
solar Dalla disperazione alla strategia
· Quarta etivity: Progettare un villaggio.
Bozzetti e concept in narrativa.
MODULO 5
Giovedì 03 aprile (18.00 – 20.00)
Asimmetria ed estinzione. Il climate thriller
agli albori della guerra senza restrizioni
Il thriller climatico è il primo genere ad aver affrontato i temi del riscaldamento globale e dell’estinzione umana. A partire dall’idea di “Rischio X”, vedremo come l’ignoto venga plasmato dall’attività umana e dalle nuove tecnologie.
· Riscaldamento globale, nuovi leviatani e unrestricted
warfare. La dolorosa realtà della geopolitica all’epoca
della sesta estinzione di massa.
· Quali sono gli strumenti e le tecniche più proficue
per raccontare gli aspetti più crudi e brutali
del riscaldamento globale?
· Prenderemo spunto da uno dei primi thriller climatici,
The Water Knife di Paolo Bacigalupi, e da uno dei più recenti,
Colibrì Salamandra di Jeff Vandermeer.
· Quinta etivity: “Finale”. Scrivere un racconto.
IL DOCENTE
CLAUDIO KULESKO
Claudio Kulesko è un filosofo, traduttore e scrittore situato a Roma.
Per la collana Not di Nero Edition ha tradotto Tra le ceneri di questo pianeta (2019) e Rassegnazione infinita (2022), di Eugene Thacker, e La tragedia della lavoratrice (2023), di Salvage Collective. Per Timeo edizioni ha tradotto la prefazione di China Mieville all’Utopia (2023) di Tommaso Moro e Isonomia (2024), di Kojin Karatani. Per Zona42 ha tradotto la raccolta di racconti “trasgressive horror” Siamo qui per farci male (2024), della scrittrice americana Paula D. Ashe.
Con Andrea Cassini ha pubblicato la raccolta di saggi Blackened. Frontiere del pessimismo nel XXI secolo (Aguaplano 2019). Tra le sue opere ci sono i saggi Ecopessimismo. Sentieri nell’Antropocene futuro (Piano B 2023), Il pensiero suicida (Timeo TBA) e il saggio pop Il più forte del mondo. La filosofia di Dragon Ball (Moscabianca 2024).
È stato, inoltre, tra i fondatori del collettivo Gruppo di Nun, con il quale è stato tra i principali autori della raccolta di testi intitolata Demonologia Rivoluzionaria (Nero 2020), tradotta in inglese da Urbanomic (Revolutionary Demonology 2023).
Tra le sue opere di narrativa figurano L’abisso personale di Abn Al-Farabi e altri racconti dell’orrore astratto (Nero 2022; presentato al convegno “Dall’italiano al mondo” e nominato al Premio Ceppo 2024), la novella comedy sci fi Al limite del possibile (Zona42 2024) e il racconto speculative horror illustrato Nella Palude (Moscabianca 2024). Un suo racconto urban fantasy, “Gli impuri”, è apparso sull’antologia L’anno del fuoco segreto (Bompiani 2023). Per D Editore ha curato Metal Theory (2024), la prima antologia italiana dedicata alla filosofia dell’Heavy Metal.
Per D Editore cura “Intermundia”, una collana di narrativa di genere e, dal 2023, gestisce in modo indipendente la rivista di racconti, saggi e theory fiction “METATRON – Rivista di letteratura del Fuori”.
COME PARTECIPARE
Per iscriversi è necessario versare un contributo di partecipazione pari a 130,00 euro. Per inviare una richiesta, scrivi a segreteria@scuolacapitalesociale.it o compila il form qui sotto. Nel contributo è già inclusa la quota associativa obbligatoria.
SCONTO EARLY BIRD
Per chi si iscrive entro venerdì 07 febbraio, il costo è pari a 100 euro invece che 130!
*offerta valida fino a esaurimento posti
POSTI ANCORA DISPONIBILI
SCONTO TESSERA SOCIALE
Ricorda che se sei socia/o della Scuola, e hai già frequentato un corso a prezzo intero, hai diritto a uno sconto del 30% sul prossimo corso!
Scrivere climate fiction
Dall’ansia collettiva all’immaginazione radicale tra horror post-apocalittico e sci-fantasy
Come raccontare il cambiamento climatico creando storie dall’alto potenziale trasformativo?
Come dare forma narrativa alle paure e alle speranze sul futuro del pianeta e delle comunità che lo abitano?
Come riattivare la capacità di immaginazione radicale di lettrici e lettori?
IL PROGRAMMA
Questo corso si propone di fornire ai partecipanti i principi teorici e gli strumenti tecnici per approfondire e raccontare la crisi climatica utilizzando le forme dello sci-fantasy e dell’horror post-apocalittico.
L’obiettivo è sviluppare le strategie e le competenze narrative adeguate per creare storie di finzione che rendano concreta e tangibile l’urgenza climatica, riconfigurando l’immaginario collettivo e aprendo nuove prospettive di critica e trasformazione radicale dell’esistente.
A partire da una comprensione profonda di questi peculiari sottogeneri del fantastico e della letteratura speculativa, le lezioni offriranno un quadro completo sulle principali tecniche narrative impiegate da autrici e autori del settore, dalle modalità di worldbuilding alla caratterizzazione dei personaggi, dall’uso espressivo delle sequenze descrittive alla cura dello stile e dei registri linguistici. Il tutto corredato da esercitazioni pratiche e attività di scrittura guidata, individuale e di gruppo.
Perché un corso di questo tipo, adesso?
Perché oggi non è più possibile pensare di affrontare la questione climatica ricorrendo soltanto all’oggettività dei dati scientifici o alla retorica dei discorsi istituzionali. Quella in cui ci troviamo infatti è una crisi simbolica che paralizza nel profondo la nostra facoltà di immaginare un futuro diverso rispetto alle logiche del sistema attuale; una crisi che minando alla base il nostro immaginario comune sabota sul nascere qualsiasi forma di critica radicale, di resistenza condivisa o di progettualità alternativa.
Per questo è fondamentale – ora più che mai – imparare a raccontare storie che facciano breccia nell’immaginario collettivo e che rompano gli incantesimi delle narrazioni dominanti. Storie che riescano a tradurre le ansie e le paure di ciascuno di noi in possibilità, l’indifferenza in azioni concrete, il senso di arrendevolezza in desiderio e impegno collettivo.
A chi si rivolge?
Il corso è rivolto a chiunque voglia esplorare la scrittura come mezzo per sensibilizzare e riflettere sulla crisi climatica, che si tratti di autori emergenti, appassionati di narrativa o professionisti della comunicazione impegnati in ambiti di divulgazione ambientale.
E nello specifico:
- ad autrici e autori che desiderino raccontare la resistenza delle comunità, la perdita di biodiversità o l’impatto delle scelte politiche e industriali, e cercare risposte possibili attraverso la narrativa;
- a giornalisti e comunicatori, che vogliano ampliare le proprie competenze di storytelling militante;
- a studentesse e studenti interessati ad approfondire i temi della letteratura climatica;
- a volontari, attivisti e cittadini impegnati nella salvaguardia del territorio e nella valorizzazione di esperienze di cambiamento.
La partecipazione al corso non richiede particolari requisiti di partenza.
Dove si terrà?
Il corso si terrà online sulla piattaforma zoom di Scuola Capitale Sociale.
È possibile seguire le lezioni in differita?
Certamente, ogni lezione sarà videoregistrata e messa a disposizione dei partecipanti che non potranno essere presenti.
Si riceve un attestato di partecipazione?
Alla fine delle lezioni, per chi avrà portato a termine almeno 2/3 del percorso, sarà rilasciato un attestato di partecipazione contenente il numero di ore svolte, gli argomenti trattati, la firma del Presidente della Scuola.
Quale metodo didattico verrà utilizzato?
Si adotterà un metodo didattico partecipativo, induttivo ed esperienziale, che alternerà sessioni di inquadramento frontale a laboratori, attività di gruppo e individuali.
È previsto un costante coinvolgimento dei partecipanti in ogni fase del percorso, dalla definizione del patto formativo ex-ante fino alla condivisione dei risultati conclusivi.
MODULO 1
06 marzo (18.00 – 20.00)
Cos’è la climate fiction. Paradigmi filosofici, ecologici e narrativi della nuova complessità
Il modulo si pone come obiettivo l’ottenimento di competenze base riguardanti la storia e i concetti della climate fiction. Si approfondirà l’uso di bibliografia extra-narrativa e dell’esperienza vissuta. A tal fine, esamineremo alcune delle principali tecniche di visualizzazione, applicandole al campo della fiction climatica.
· Cos’è davvero il riscaldamento globale? Quali i modelli di sviluppo, le implicazioni filosofiche, gli effetti concreti?
· In che modo la climate fiction racconta il riscaldamento globale? Quali sono le sue caratteristiche fondamentali e i suoi principali autori?
· Quali sono le tecniche basilari che possiamo impiegare per comprendere, visualizzare e narrare il cambiamento climatico?
· Le opere che andremo ad analizzare saranno “Qualcosa, là fuori” di Bruno Arpaia, “Anna” di Niccolò Ammaniti e “Tempo Variabile” di Jenny Offill.
· Prima etivity: “Epifanie del collasso”. Esercitazione di scrittura individuale.
MODULO 2
13 marzo (18.00 – 20.00)
Mondi fantastici in decadimento. Climate fantasy: il worldbuilding e l’incontro con l’alterità radicale
Il modulo si concentra sulle principali tecniche di worldbuilding e, in particolare, sulla costruzione di mondi in decadimento. Impiegheremo il fantasy come dispositivo di elaborazione di simulazioni, imparando a costituire catene ecologiche complesse.
· Quali sono i principali paradigmi del climate fantasy? In che modo l’immaginario fantasy si presta a una interpretazione radicale del cambiamento climatico? Lo scopriremo attraverso una selezione di temi, testi e autori.
· In che modo le tecniche di worldbuilding possono aiutarci a isolare, analizzare e affrontare i vari aspetti del climate change?
· In questo modulo prenderemo in esame i modelli di sopravvivenza e resistenza climatica presentati nel Ciclo della terra spezzata di N.K. Jemisin e in quello di Dune di Frank Herbert.
· Seconda etivity: “Costruire simulazioni”. Esercizio di worldbuilding.
MODULO 3
20 marzo (18.00 – 20.00)
Non far spegnere la fiamma. Orrori antropici e terrori soprannaturali nel climate horror.
In questo modulo percorreremo i sentieri dell’horror climatico ed ecologico, un genere ancora “a venire” ma del quale si riescono a intuire già le tracce. Utilizzeremo i paradigmi dell’orrore e del terrore per apprendere come si assembla una creatura o un’entità non umana capace di restituire tutta l’angoscia del collasso climatico.
· In che modo il climate horror può rappresentare una delle più proficue chiavi di lettura del riscaldamento globale e dei suoi effetti sociali, psicologici ed esistenziali?
· Quali sono le principali strategie per creare mondi, storie e personaggi in grado di incarnare, esprimere e trasmettere l’orrore del climate change?
· A partire dall’ormai classico The Road di Cormac McCarthy, ci estenderemo all’orrore atmosferico di Floating Dragon di Peter Straub e alla Trilogia dell’Area X di Vandermeer.
· Terza etivity: “Lore”. Elaborare un pitch.
MODULO 4
27 marzo (18.00 – 20.00)
Praise the sun. Solarpunk e Salvagepunk: stategie antifragili per il futuro
Analizzeremo le principali caratteristiche di due generi altamente politicizzati, tentando di comprendere come saperi, desideri e aspettative siano in grado di orientare la scrittura e influenzare settori pratici quali l’architettura, il design e l’ingegneria.
· In che modo il solarpunk è stato in grado di rappresentare e persino anticipare la transizione ecologica? Quali sono le possibilità tecnologiche e politiche ravvisate dal genere?
· Come sopravvivere alla discarica globale? Può il salvagepunk rappresentare il modello più realistico di adattamento climatico?
· In questo modulo prenderemo in esame due testi fondamentali: Solarpunk: design ed estetica postindustriale di Eirc Hunting e l’antologia solar Dalla disperazione alla strategia.
· Quarta etivity: “Progettare un villaggio”. Bozzetti e concept in narrativa.
MODULO 5
03 aprile (18.00 – 20.00)
Asimmetria ed estinzione. Il climate thriller agli albori della guerra senza restrizioni.
Il thriller climatico è il primo genere ad aver affrontato i temi del riscaldamento globale e dell’estinzione umana. A partire dall’idea di “Rischio X”, vedremo come l’ignoto venga plasmato dall’attività umana e dalle nuove tecnologie.
· Riscaldamento globale, nuovi leviatani e unrestricted warfare. La dolorosa realtà della geopolitica all’epoca della sesta estinzione di massa.
· Quali sono gli strumenti e le tecniche più proficue per raccontare gli aspetti più crudi e brutali del riscaldamento globale?
· In questo modulo prenderemo spunto da uno dei primi thriller climatici, The Water Knife di Paolo Bacigalupi, e da uno dei più recenti, Colibrì Salamandra di Jeff Vandermeer.
· Quinta etivity: “Finale”. Scrivere un racconto.
IL DOCENTE
CLAUDIO KULESKO
Claudio Kulesko è un filosofo, traduttore e scrittore situato a Roma.
Per la collana Not di Nero Edition ha tradotto Tra le ceneri di questo pianeta (2019) e Rassegnazione infinita (2022), di Eugene Thacker, e La tragedia della lavoratrice (2023), di Salvage Collective. Per Timeo edizioni ha tradotto la prefazione di China Mieville all’Utopia (2023) di Tommaso Moro e Isonomia (2024), di Kojin Karatani. Per Zona42 ha tradotto la raccolta di racconti “trasgressive horror” Siamo qui per farci male (2024), della scrittrice americana Paula D. Ashe.
Con Andrea Cassini ha pubblicato la raccolta di saggi Blackened. Frontiere del pessimismo nel XXI secolo (Aguaplano 2019). Tra le sue opere ci sono i saggi Ecopessimismo. Sentieri nell’Antropocene futuro (Piano B 2023), Il pensiero suicida (Timeo TBA) e il saggio pop Il più forte del mondo. La filosofia di Dragon Ball (Moscabianca 2024).
È stato, inoltre, tra i fondatori del collettivo Gruppo di Nun, con il quale è stato tra i principali autori della raccolta di testi intitolata Demonologia Rivoluzionaria (Nero 2020), tradotta in inglese da Urbanomic (Revolutionary Demonology 2023).
Tra le sue opere di narrativa ci sono L’abisso personale di Abn Al-Farabi e altri racconti dell’orrore astratto (Nero 2022; presentato al convegno “Dall’italiano al mondo” e nominato al Premio Ceppo 2024), la novella comedy sci fi Al limite del possibile (Zona42 2024) e il racconto speculative horror illustrato Nella Palude (Moscabianca 2024). Un suo racconto urban fantasy, “Gli impuri”, è apparso sull’antologia L’anno del fuoco segreto (Bompiani 2023). Per D Editore ha curato Metal Theory (2024), la prima antologia italiana dedicata alla filosofia dell’Heavy Metal.
Per D Editore cura “Intermundia”, una collana di narrativa di genere e, dal 2023, gestisce in modo indipendente la rivista di racconti, saggi e theory fiction “METATRON – Rivista di letteratura del Fuori”.
COME PARTECIPARE
Per iscriversi è necessario versare un contributo di partecipazione pari a 130,00 euro. Per inviare una richiesta, scrivi una mail a segreteria@scuolacapitalesociale.it o compila il form qui sotto. Nel contributo è già inclusa la quota associativa obbligatoria.
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Per chi si iscrive entro venerdì 07 febbraio, il costo è pari a 100 euro invece che 130!
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Ricorda che se sei socia/o della Scuola, e hai già frequentato un corso a prezzo intero, hai diritto a uno sconto del 30% sul prossimo corso!
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